La condizione di disabilità fisica, intesa come uno stato permanente e non evolutivo di riduzione delle capacità funzionali dell’individuo, non preclude a priori la possibilità di pilotare un aeromobile
Tale affermazione è confortata sia da esperienze comprovate, sia dalle legislazioni che attualmente regolano le attività di pilotaggio di aeromobili.
Ovviamente un velivolo privo di adattamenti specifici non può essere condotto, in tutte le fasi di volo, in sicurezza, da una persona che presenta un deficit motorio di grave entità agli arti inferiori, quale può essere un para-tetraplegico. Questo perché, ovviamente, i comandi di volo sono pensati, progettati e dimensionati per l’utilizzo da parte di una persona fisicamente ‘normale’.
Occorre dunque che la persona disabile sia messa nelle condizioni, mediante degli accorgimenti (la corretta definizione di questi accorgimenti è ‘ausili’) che adattano alle sue capacità di movimento tutti i comandi dell’aeromobile.
Dunque si definisce Ausilio oppure Sistema Adattivo un insieme di accorgimenti e/o modificazioni da apportare al sistema di comando del velivolo tale da permetterne la completa gestione attraverso le ‘funzionalità’ muscolari che sono tuttora funzionanti
Quali saranno questi accorgimenti o modificazioni? La risposta, ovvero la progettazione del sistema integrativo di comando dipende principalmente da due specifiche iniziali:
• Che tipo di velivolo (o meglio quali sono i comandi presenti su di esso) dovrà essere utilizzato.
• Che tipo di menomazioni funzionali sono presenti nella persona disabile che dovrà pilotare il suddetto velivolo.
All’interno della nostra associazione, fino ad oggi, abbiamo incontrato sono menomazioni che coinvolgono uno o entrambe gli arti inferiori e/o superiori. Il comando adattivo, comunemente chiamato “la modifica” progettato per permettere il pilotaggio a queste persone semplicemente riporta (attraverso tutte le parti meccaniche del sistema) il comando normalmente attuato dall’arto non funzionante/mancante alla muscolatura residua ancora funzionante.
Nel progettare tale sistema di pilotaggio si dovrà tenere conto di tutta una serie di principi che vanno dalla sicurezza nella gestione del velivolo, alla omogeneità degli sforzi di pilotaggio, al rispetto delle norme aeronautiche ed infine ma non meno importante, all’ergonomia.
La frase all’inizio di questo articolo è veritiera, ma solo quando tale aeromobile sia effettivamente reso pilotabile attraverso il sistema di comando Adattivo. E questo non è purtroppo sempre possibile. Possiamo affermare che molti casi sono stati esaminati e risolti dai collaboratori della nostra associazione, soprattutto per quanto riguarda:
• Paraplegici
• Tetraplegici
• Lesioni neuromotorie ad un arto suoriore
• Lesioni neuromotorie ad un arto inferiore
e via via che se ne presenterà la necessità (sia che si tratti di un nuovo velivolo per un tipo di disabilità già affrontata, che di un differente tipo di disabilità sia per un velivolo che sia già conosciuto o meno) si vedrà di affrontare lo studio di fattibilità e l’eventuale progettazione.
Questo per garantire la possibilità di volare alla maggior parte delle persone disabili possibile.
Dunque non esitate a contattarci, per qualunque domanda o necessità siamo a Vostra disposizione.